All’origine del mito c’è un uomo. Alla fine del secolo scorso, Eugène-Aimé Salon, figlio di carradori della Champagne, senza mai rompere i legami con la sua terra d’origine, sceglie l’avventura e parte alla volta di Parigi per intraprendere un’attività nella conciatura di pellicce. Eugène trova immediatamente la sua strada, imponendosi e prendendo in mano il suo destino e quello della sua attività, sviluppandola, e diventando un personaggio di spicco nella brillante Parigi agli albori del secolo nuovo. Attivo e intelligente, Aimé, ama la vita, i piaceri, le cose migliori ed il miglior champagne, ecco, questo sogna. Sogna il più buono champagne che possa essere prodotto, un vino singolare, tutto per lui, uno champagne unico. I legami con la regione che gli ha dato i natali sono rimasti vivi: suo cognato, chef de cave, lo consiglia. Occorre comprare la terra e lui sceglie il suo territorio, la Côte de Blancs, il cru migliore, quello di Mesnil-sur-Oger, e la parcella più prestigiosa, quella sopra la chiesa, dove l’equilibrio tra zucchero e acidità è perfetto. La sua visione è precisa: produrrà per sé, per il suo consumo personale, uno champagne senza assemblaggi. La prima uscita è con il millesimo 1905 nel 1911 (anche se la Maison trova la sua data ufficiale di creazione nel 1920), per soddisfare un entourage di amici e di appassionati immediatamente in crescita. Salon, si diffonde negli ambienti più ricercati: il Maxim’s degli anni d’oro, lo nominerà Champagne della casa.
A partire dal grande millesimo 1928, che sancisce la consacrazione di Salon, l’esigenza è rimasta la stessa: solo le annate eccezionali sono destinate ad essere vinificate e commercializzate, in una tiratura che continua ad essere limitatissima.
Delamotte
Un grande Champagne è prima di tutto un grande vino. Con questa premessa si presenta la Maison Delamotte, “sorella” di Salon ed anch’essa situata a Le Mesnil-sur-Oger, villaggio Grand Cru della Côte des Blancs. Fondata a Reims nel 1760 da François Delamotte, è la quinta Maison di Champagne in ordine di anzianità. Solo alla ÿfine del XVIII secolo, Alexandre Delamot- te acquista una villetta nel villaggio di Le Mesnil-sur-Oger sotto la quale costruisce le cantine: l’idea è di essere vicino ai fornitori delle uve più preziose, quelle di Chardonnay.
La Maison prospera pur rimanendo di dimensioni contenute (si producono attualmente intorno alle 700.000 bottiglie), conosce due importanti salti di qualità nel 1975 e nel 1988. La prima data coincide con l’arrivo dell’enologo di Bordeaux Alain Terrier, il quale si occupa di riconcettualizzare lo stile maison profondendo la sua filosofia che vede lo champagne innanzitutto come “vino di piacere”. Viene dunque abbandonata la vinificazione in legno per passare all’acciaio, convinto che il vino non debba essere influenzato da alcun aroma estraneo e, quindi, esprimere con la massima purezza e intensità il terroir e la varietà. è il 1988, invece, quando Delamotte si unisce a Salon. Nel 1997 subentra alla direzione delle due aziende “sorelle” l’abile Didier Depond, come ultimo tassello del percorso di crescita delle due Maison.